MAGNIFICA VERTIGINE
Teatro Comunale di Trecastagni
4 gennaio 2014
Serata di presentazione del libro di poesie di Giovanni Di Stefano
in una splendida calorosa atmosfera per l'Abbraccio per Sergio.
TRECASTAGNI
Il sipario si è aperto su fotogrammi della città, mentre il Maestro Gaetano Costa arpeggiava sullo Steinway & Sons l'intermezzo di Cavalleria rusticana. Tutto esaurito al Teatro comunale per la serata di gala che Giovanni Di Stefano ha voluto dedicare a Sergio Alecci per l'Associazione che porta il suo nome con la presidente Enza Zappalà: "assegnata la prima borsa di studio a Davide, centista dell'Itaer iscrittosi a Ingegneria Aerospaziale". Un concerto, quindi, patrocinato dal Comune (coordinato da Ornella Ponzio), che ha aperto l'anno a Trecastagni con la presenza del Coro femminile del Teatro Massimo Bellini di Catania e l'apporto di altri artisti dell'ente lirico etneo. Musica e poesia intrecciate sul ricordo di
Sergio, il cadetto pilota 18enne, precipitato con il suo aereo due anni fa nelle acque di Santa Maria La Scala. ".. Il mare non si nutrirà delle mie ceneri, a passi danzanti giungerò alla mia rupe di destino. Mi lascio trascinare dalla corrente, io conosco gli abissi. Per questo non ho paura della notte", nei versi declamati da Di Stefano, fra struggenti opere di Rachmaninov, i Wiegenlied di Brahms, le carols di Britten sottolineate dalle ugole d'oro dei soprani e dei contralti del Massimo. In finale il padre di Sergio, il tenore Antonio Alecci ha tessuto la serenata "E vui durmiti ancora". La canzone interpretata grandiosamente dalla timbrica di Alecci, ha suscitato l'entusiasmo del pubblico per l'amata melodia siciliana e lacrime di commozione per quell'immagine del figliolo che "guarda" compiaciuto cantare il suo papà.
ORNELLA PONZIO
Dal quotidiano LA SICILIA
mercoledì 8 gennaio 2014
MAGNIFICA VERTIGINE
Perché l'inconsistenza non è sempre perdita di equilibrio,
ma un modo per volare,
ci fa sentire più vicini al cielo.
Ed è proprio da li che Sergio
ci guarda dal suo magnifico volo, sorridendo alla vertigine, stravolgendo gli occhi dell'uomo.
In certi momenti della nostra vita ci avvaliamo appunto di una vertigine, per staccarci dal mondo e vivere una vita più vera,
proprio come il sole limpido
della nostra Sicilia.
Giovanni Di Stefano